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La Tradizione Ermetica
Pagina aggiornata il 28 gennaio 2000

LA STELLA "EGIZIANA" DI BETHLEHEM

di Robert G. Bauval

STELLA DEL NILO

La più brillante di tutte le stelle fisse è Sirio. Nota agli astronomi come Alpha Canis Major, è la stella principale della costellazione del Canis Major (il Cane Maggiore). Gli antichi Egizi la chiamavano Septit, gli Ebrei la conoscevano come Sihor, presso i Greci era Sothis ed anche "la Stella Cane" che seguiva Orione il Cacciatore. Sirio ha una magnitudine di -1.42, che la rende nove volte più brillante di una stella standard di prima magnitudine. Può essere pure vista alla luce del giorno con un telescopio avente un'apertura di 12 mm.

Tavola 1: la stella Sirio A in Cane Maggiore

Il suo colore è un bianco brillante con una sfumatura di blu e porpora. Talvolta quando le condizioni atmosferiche sono opportune, Sirio scintilla di tutti i colori dell'arcobaleno quand'è vista bassa all'orizzonte. Classificata come una stella di tipo 'A1', Sirio è 23 volte più brillante del nostro Sole ed ha pressochè due volte il suo diametro. Essendo distante solo 8.7 anni luce, Sirio è la quinta stella più vicina al nostro sistema solare, e la più vicina dopo Alpha Centauri fra le stelle visibili ad occhio nudo. A causa di ciò, Sirio ha un moto proprio apparente assai ampio di -1.21 arcosecondi per anno. Circa 100,000 anni fa era prossima al Cancro dal lato 'est' della Via Lattea. Da allora quindi ha attraversato la Via Lattea ed ora si trova sulla sua sponda 'ovest'. Negli ultimi 2000 anni, per esempio, la posizione di Sirio ha subito una traslazione di 45 minuti d'arco (grosso modo mezzo grado) che è circa una volta e mezza la dimensione apparente della Luna.

Tavola 2: la regione celeste del Duat

Da un capo all'altro della storia scritta, e probabilmente molto prima, Sirio è stata il soggetto di cospicua venerazione e creazione di miti in ogni parte del mondo. Pure soltanto nel 1970 essa divenne il soggetto di un'assai controversa teoria collegata agli extraterrestri ed alla tribù Dogon del Mali pubblicata dallo studioso ed autore Robert Temple. V'è molta speculazione sull'origine del suo nome moderno il quale è generalmente concepito come derivato dal termine greco "Sirio" dal significato "ardente" oppure "scintillante", apparentemente in quanto si leva al culmine della calura estiva. Alcuni etimologisti, comunque, hanno suggerito una connessione con l'antico dio egizio Osiride. Ma per tutti i vari nomi ed epiteti che a questa stella furono attribuiti, nessuno può misurarsi con la notorietà del suo ruolo nella storia come la "Stella di Iside".

Sin dai primordi gli antichi Egizi prestarono particolare attenzione a Sirio, che essi identificavano con l''anima' della Dea Iside. Vi fu un tempo, assai addietro, in cui Sirio non poteva essere vista nel cielo dell'Egitto. Ciò fu a causa di un fenomeno noto come la Precessione degli Equinozi. La Precessione è una oscillazione assai lenta del nostro pianeta che porta l'asse polare della Terra in un'oscillazione circolare di 47 gradi ogni 26.000 anni. L'effetto generale è che il paesaggio stellare pare oscillare su e giù come un pendolo. Prima del 12o millennio a.C. Sirio era al di sotto della linea dell'orizzonte vista dalla regione del Cairo/Giza. Fece la sua prima apparizione nei cieli in quel posto circa nel 10.500 a.C.. Allora essa aveva una declinazione di circa 58 gradi 43', il che significa che dovrebbe essere stata appena visibile al sud circa 1.5 gradi sopra la linea dell'orizzonte. Per i primi uomini assistere alla 'nascita' di una stella così brillante deve essere stata una veduta assai impressionante ricca di significati e messaggi dagli dei. La levata di Sirio occorse anche mentre la costellazione della Vergine andava sorgendo all'est, il che può parzialmente spiegare perché la stella divenne il simbolo di una dea-vergine. Non sappiamo esattamente quando Sirio fu identificata con la dea Iside, ma l'idea certamente risale alle origini della cultura Egizia. Fu dal 'grembo' di Iside-Sirio che nacque il divino fanciullo, Horus.

Tavola 3: Iside ed il fanciullo Horus

La concezione e la nascita di Horus accadde in un modo magico come riportato nel mito di Iside ed Osiride:

"HORUS CHE È IN SIRIO"

Iside ed Osiride erano fra i quattro fanciulli nati dal grembo della dea celeste, Nut e generati da Ra, il dio sole. Gli altri due figli erano Seth e Nephtys. Osiride prese Iside in sposa e divennero i primi regnanti d'Egitto. All'età di 28 anni Osiride fu brutalmente ucciso dal suo geloso fratello Seth ed il suo corpo smembrato in quattordici pezzi. Iside recuperò tutti i frammenti del corpo di Osiride eccetto il fallo, che ella non poté trovare. Iside plasmò un fallo artificiale per Osiride, assunse la forma d'un volatile, e rimase incinta del suo seme. Ella quindi andò a nascondersi negli acquitrini del Nilo, e diede alla nascita Horus. Dai Testi delle Piramidi e vari altri scritti religiosi, è chiaro che questo mito ha la sua controparte nelle stelle, con Iside identificata in Sirio ed Osiride nella costellazione di Orione. Nei Testi delle Piramidi è detto di Osiride-Orione:

"Tua sorella Isde viene a te traboccante d'amore. Tu l'hai posta sul tuo fallo e il tuo seme scaturisce in lei, essendo pronta come Sirio, ed Horus Sopd (una stella) è venuto da te come Horus che è in Sirio…" [Testi delle Pir. linea 632]

Tavola 4: Sirio-Iside segue Orione-Osiride

Ricreando gli antichi cieli degli inizi dell'Era Dinastica (c.3300 a.C.) che ebbe luogo giusto prima dell'Età della grande Piramide (c.2750 - 2100 a.C.) troviamo che la stella Sirio compiva un ciclo assai evocativo nei cieli che prontamente spiega come essa fosse associata ad un magico natale.

Poiché la Terra muove attorno al Sole, lo sfondo fisso delle stelle appare spostarsi durante tutto l'anno in relazione al Sole. Le osservazioni annuali di Sirio, per esempio, mostrerebbero che vi è un tempo in cui la stella è ubicata all'ovest immediatamente dopo il tramonto. Dopo di ciò la stella non è più visibile per un periodo di circa 70 giorni. Essa riappare nuovamente, comunque, proprio prima dell'alba all'est. Questa riapparizione è nota come la levata eliaca della stella. Circa nel 3300 a.C. la levata eliaca di Sirio si verificò esattamente nel giorno del solstizio d'estate (21 Giugno Gregoriano). La precessione ha da allora causato lo spostamento della data di 45 giorni, ed ora la levata eliaca di Sirio si verifica il 5 Agosto.

La straordinaria congiunzione della levata eliaca di Sirio e del solstizio d'estate nel 3300 a.C. fu, in sé, un potente presagio; ma vi fu anche qualcos'altro che ebbe luogo allo stesso tempo e che, alquanto letteralmente, causò la rinascita dell'intero Egitto. Questa fu la piena annuale del Nilo. Sin dalla costruzione della Diga di Aswan negli anni '60, la piena annuale del Nilo è pienamente controllata e regolata. Ma in tempi antichi (e fino al torno del tardo 19o secolo) il Nilo doveva iniziare a gonfiarsi ai primi di Giugno a causa dell'enorme volume d'acqua che si abbatteva sul fiume per lo sciogliersi delle nevi nelle regioni montuose dell'Africa Centrale. Dalla fine di Giugno l'acqua doveva cominciare a spandersi fuori dei banchi ed infine inondare l'intera Valle del Nilo dalla fine di Luglio. Sappiamo per certo che gli antichi Egizi consideravano la levata eliaca di Sirio come la causa magica della Piena del Nilo. La levata eliaca di Sirio divenne il segno celestiale che marcava l'inizio del Nuovo Anno. Vi sono molti antichi testi i quali si riferiscono alla congiunzione del 'Nuovo Anno', al solstizio d'estate, al principio della Piena ed all'apparizione di Sirio che mostrano come tale evento fosse della massima importanza per gli Egizi. Il più antico di tali testi è inciso su di una piccola tavoletta eburnea attribuita alla 1a Dinastia (c. 3100 a.C.) ove è detto che "Sirio è l'Apritore della Piena Annuale". La medesima nozione è data nei Testi delle Piramidi (c. 2200 a.C.), ove è affermato che: "è Sirio, l'amata figlia (di Ra, il Dio Sole), che prepara l'annuale sostentamento (la piena) per te nel suo nome di 'Anno'". Nel suo libro Echoes of Ancient Skies, l'archeoastronomo dr. Ed Krupp scrive che,

"Dopo la scomparsa dal cielo notturno (per 70 giorni) Sirio alla fine riappare all'aurora, prima che il sole spunti. La prima volta che ciò avviene ogni anno è chiamata la levata eliaca della stella, ed in questo giorno Sirio rimane visibile solo per un breve tempo prima che il cielo divenga troppo brillante per vederla. Nell'antico Egitto questa ricomparsa annuale di Sirio cadeva in prossimità del solstizio d'estate e coincideva col periodo dell'inondazione del Nilo. Iside, come Sirio, era la 'Matrona del principio dell'Anno', poiché il nuovo anno Egiziano era fissato da tale evento. I testi della cerimonia del nuovo anno a Dendera dicono che Iside faceva gradualmente uscire il Nilo e ne causava il gonfiarsi. La metafora è astronomica, idraulica, e sessuale, ed equivale alla funzione di Iside nel mito. Sirio fa rivivere il Nilo così come Iside fa rivivere Osiride. Il suo periodo in cui si nasconde da Seth si ha quando Sirio se ne va (per 70 giorni) dal cielo notturno. Ella (Iside) dà alla nascita il suo figlio Horus, come Sirio dà alla nascita il nuovo anno, e nei testi Horus ed il nuovo anno sono equiparati. Ella è il veicolo per il rinnovamento della vita e dell'ordine. Scintillando per un momento, una mattina in estate, ella stimola il Nilo ed avvia l'anno."

SIRIO E LA GRANDE PIRAMIDE

È noto che ad est della Grande Piramide una volta s'ergeva un edificio denominato il 'tempio di Iside'. Sull'Inventario Stella attribuito alla 26a Dinastia, Iside è chiamata "Matrona delle Piramidi". È anche possibile che la pietra di cimasa che una volta stava sulla sommità di tale monumento possa essere stato associata in qualche maniera ad Iside e a Sirio. È stato spesso suggerito che la Quinta Divisione del Duat (aldilà) riprodotta nel Libro dei Morti che mostra una gigantesca doppia sfinge che sorveglia una smisurata piramide possa essere una rappresentazione stilizzata della necropoli di Giza. Se così, allora può farsi un'interessante associazione, poiché la piramide della Quinta Divisione mostrava il 'Volto di Iside' sulla sommità invece della pietra di cimasa.

Tavola 5: Quinta Divisione del Duat
(confrontare con la necropoli diGiza vista da sud-est)

Forse più convincente è il nome Egizio di Sirio stessa, o piuttosto la maniera in cui è scritto con tre segni geroglifici, una stella a cinque punte, un semicerchio ed un piccolo triangolo puntuto. Secondo E.C. Krupp:

"Un'ultima peculiarità del modo in cui gli Egizi trattavano di Sirio pare quella di collegarla, traverso il culto di Osiride, alle Piramidi. L'iscrizione geroglifica di Sirio:

include un ovvio simbolo d'una stella e due altri simboli che possono essere correlati al Benben. Il semicerchio era utilizzato a significare il Benben. Il lungo, sottile triangolo è per lo più rievocativo di una piramide, o forse di un obelisco… Così come il Benben simbolizzava la manifestazione dell'esistenza dalla non-esistenza, della nascita del mondo, così Sirio, come il Bennu (Fenice), commemorava la creazione posandosi sul Benben, sia esso obelisco, piattaforma d'osservazione oppure piramide…"

Il Benben al quale Krupp si riferisce era una pietra assai sacra che fu posta una volta nel 'Tempio della Fenice' ad Eliopoli e che serviva come un modello per le pietre di cimasa delle piramidi monumentali ed obelischi, anch'esse chiamate Benben.

Tavola 6: il Benben (piramidione) di Amenemhet III (Museo del Cairo)

Il 'Benben' (piramidione) della Grande Piramide è stato smarrito, così non possiamo dire come realmente apparisse. Esso era probabilmente fatto di granito nero e ricoperto d'oro, con tutta possibilità a simboleggiare la stella. Ma forse la connessione più convincente tra la Grande Piramide e la stella Sirio viene dal sistema del disegno interno della piramide. Da ciascuna delle due camere principali della Grande Piramide e cioé la Camera del Re e la Camera della Regina, scaturiscono due lunghi e stretti pozzi, uno che va dritto a nord e l'altro che va dritto a sud. È stato reso noto dal 1964 che tali pozzi avevano allineamenti astronomici con le stelle quando la piramide fu completata nel c. 2500 a.C.. Quelli della Camera del Re erano diretti alla Stella Polare Alpha Draconis (Thuban) al nord, ed alla fascia delle tre stelle di Orione a sud. Oltre vent'anni più tardi, nel 1987 scoprii che il pozzo meridionale della Camera della Regina era diretto verso Sirio. Tali associazioni tra la Grande Piramide e Sirio non sono sorprendenti, siccome la piramide era pressoché certamente l'agente della rinascita astrale del culto faraonico modellato sul mito di Osiride ed Iside.

Tavola 7: i pozzi Stellari della Grande Piramide (sezione trasversale N-S)

IL CIELO MUTEVOLE

Attraverso l'intera civilizzazione dell'Antico Egitto la celebrazione della nascita del divino fanciullo, Horus, dal grembo della dea Iside fu commemorato all'apertura del Nuovo Anno quando la stella Sirio sorgeva eliacamente all'aurora. Ma a causa dell'effetto della precessione, l'evento si spostò lungo il calendario approssimativamente al ritmo di 8.5 giorni ogni 1000 anni. Nel 3300 a.C. la levata eliaca di Sirio cadeva il 21 Giugno (Gregoriano) vista da Giza. Quando nacque Gesù la levata eliaca di Sirio cadeva il 19 Luglio, e oggidì avviene il 5 Agosto. Circa trecento anni prima della nascita di Gesù, l'Egitto era caduto sotto l'egida dei cosiddetti Tolomei, faraoni Greci che regnarono in Egitto dal 305 a.C. fino al 30 a.C., l'ultima essendo la Regina Cleopatra VII. Durante questo periodo la capitale dell'Egitto fu trasferita ad Alessandria, ove fu instaurato il culto pseudo-Egiziano di Sarapis. Sarapis era un dio di sintesi modellato sul dio Egizio Asar-Hapi (Osiri-Api), un nome che significa 'Osiride del Nilo'. Iside, alquanto naturalmente, divenne la consorte di Sarapis ed il suo culto fiorì in Alessandria e nell'intero bacino del Mediterraneo. Esso fu adottato da molte delle legioni Romane e, attraverso esse, trovò la strada per l'Europa Occidentale. Templi di Iside sono stati trovati in Italia, Francia, Germania così come ad Oxford in Inghilterra. A lungo con il culto di Isise si estese anche la celebrazione della nascita di Horus, chiamato Arpocrate dai Greci ed identificato con Apollo ed il Sole Invitto dai Romani. Tale evento, come si è detto, era associato alla levata della stella-natale Sirio in oriente all'aurora. Destando interesse, quando Giulio Cesare introdusse il cosiddetto Calendario Giuliano, fu l'astronomo alessandrino Sosigenis che convertì per Cesare l'antico calendario lunare in uno solare. Non può esservi alcun dubbio che Sosigenes prese a prestito l'idea dagli Egizi, che avevano un calendario solare almeno dal 3300 a.C.. Tale calendario, come s'è visto, fissava il Nuovo Anno con la levata eliaca di Sirio la quale, all'epoca di Sosigenes, iniziava nel mese di 'Luglio' e questo, immagino, è probabilmente il motivo per cui tale particolare mese fu chiamato così dopo Giulio Cesare. La sua famosa consorte, la Regina Egiziana Cleopatra, fu anche un'alta sacerdotessa di Iside e Cesare dedicò in suo onore un tempio nel Foro Romano. Dopo la morte di Cleopatra nel 30 a.C., l'Egitto divenne una provincia Romana, ove vi era una vasta comunità greca e romana in Alessandria così come, più importante, un gran numero di Giudei che erano fuggiti dalla Giudea. Con l'ascesa della neocostituita Cristianità in Egitto, l'antico mistero e culto dei faraoni che s'era mischiato con quelli dei Greci e dei Romani, ora si mischiava anche con le ideologie Giudeo-Cristiane.

Tavola 8: Iside romana col fanciullo Horus (20 a.C.)

I canoni basilari di questi antichi ed arcani culti restano nella credenza che l'"immortalità" fosse conseguita attraverso gli insegnamenti iniziatori di un "Figlio di Dio che muore e risorge" e la simbolica rievocazione della sua 'morte' e 'rinascita'. Il fenicio Adonis, il frigio Attis, l'Egiziano Osiride e l'Alessandrino Sarapis, erano tutti contendenti per una tale dottrina. I Romani per di più avevano importato in Egitto il culto arcano di Mitra che pure era un "Figlio di Dio che muore e risorge" e, più intrigantemente, il di cui 'natale" era celebrato all'imbrunire del 25 Dicembre. Non sorprende, pertanto, che anche le prime comunità Cristiane celebrassero il 'natale' del loro proprio Figlio di Dio che muore e risorge, Gesù, il 25 Dicembre e con l'idea di una natalizia 'stella ad oriente' a contrassegnare tale evento soprannaturale. Ma quale stella ?

LA MADONNA COL BAMBINO

È una strana peculiarità che fra i quattro vangeli canonici uno soltanto di essi, il Vangelo secondo Matteo, parli della natività di Gesù in relazione all'apparizione di una stella ad est e dei Magi. Il Vangelo secondo Matteo è anche unico nella sua narrazione della 'fuga in Egitto' della Sacra Famiglia. Ma se tale evento è storicamente vero, allora perché gli altri Vangeli sono così manifestamente silenti su di un tale cruciale ed importante evento nella nascita del Messia? Potrebbe essere che l'evento non fosse affatto 'storico' ma mitico? È stato lungamente creduto fra gli studiosi che il Vangelo di 'Matteo' sia stato probabilmente scritto fra il 40 e l'80 d.C. nella città di Alessandria d'Egitto. Ora in Alessandria al tempo della stesura del Vangelo di 'Matteo', la celebrazione del nuovo giorno e del nuovo anno non era più osservata all'alba ma al vespero conformandosi sia alle tradizioni Giudeo-Cristiane che alle tradizioni Romane di collocare tali eventi al tramonto. In considerazione di ciò, si esamini il cielo vespertino mirando ad est il 25 Dicembre c. nel 50 d.C. (la data media della scrittura del Vangelo secondo 'Matteo') visto dalla latitudine di Alessandria.

Tavola 9: levata eliaca di Sirio circa un'ora
prima dell'alba nell'anno 3300 a.C. al Solstizio d'Estate

Tavola 10: levata di Sirio al tramonto nell'anno 50 d.C. il 25 Dicembre.

Curiousamente, l'immagine stellare che viene offerta è esattamente la medesima che è vista nell'antico Egitto c. nel 3300 a.C. all'AURORA quando la 'nascita' di Horus dal grembo di Iside era celebrato dalla levata eliaca di Sirio. Qui vi è ciò a cui un osservatore in Egitto avrebbe assistito:

Circa alle 4 e 28 GMT, il sole inizia ad avvicinarsi ad ovest 28 gradi a N dell'O.

Circa 35 minuti più tardi, alle ore 5 e 03 GMT circa, il sole è pienamente posto ad ovest. Ad est, esattamente allo stesso tempo, la cintura di Orione si situa all'orizzonte, circa 2 gradi a S dell'E.

Dopo ulteriori 51 minuti, alle ore 5 e 54 GMT, il sole è quasi completamente sceso - 10 gradi al di sotto dell'orizzonte occidentale, ed il cielo è ora scuro abbastanza per vedere le stelle ad occhio nudo. Mirando ad est esattamente allo stesso tempo, la stella Sirio è vista sorgere ad est (la cintura di Orione è ora 25 gradi più alta sopra l'orizzonte orientale, dando l'illusione che essa abbia 'annunciato' la levata di Sirio).

La figurazione celeste, pertanto, è che il 25 Dicembre, giusto dopo il tramonto, le tre stelle della cintura di Orione erano viste sorgere ad oriente come ad 'annunciare' la venuta della stella-natale Sirio, la quale seguiva circa un'ora dopo. Sarebbe assai inverosimile che un segno celeste tanto poderoso che era risaputo denotare la 'nacita del divino fanciullo' in Egitto sin da tempi immemori fosse passato inosservato all'autore del Vangelo di 'Matteo'. Sembra evidente che l'introduzione di un nuovo divino fanciullo (Gesù) nato dalla Madonna (Maria) in Egitto e nel mondo Greco-Romano avrebbe beneficiato grandemente dell'assorbimento della più antica ed assai potente mitologia di Iside e della sua stella, Sirio.

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Tavola 11: Madonna col Bambino (Leonardo Da Vinci)

Pertanto Iside ed il fanciullo Horus furono metamorfizzati nella Madonna e il bambino Gesù, e la stella Sirio divenne la 'Stella dell'Est' che gli uomini saggi videro ed annunciò la nascita di Gesù. Molto più tardi, in tre uomini saggi divennero noti come i 'tre re' nella tradizione occidentale e, in armonia con il simbolismo stellare, essi vennero anche identificati con le tre stelle della cintura di Orione. Nel suo libro Star Names: Their Lore and Meaning, l'astronomo Richard H. Allen afferma che nel folklore Europeo le tre stelle nella cintura di Orione sono spesso chiamate i Magi o i Tre Re. Ed il mitologista Cristiano, Alvin Boyd Kuhn scrisse:

"Vi è la leggenda det 'Tre Re dall'Oriente' che giunsero per Natale ad adorare il neonato Dio… dai giorni antichi i Tre Re erano le tre appariscenti stelle nella cintura di Orione… che così facilmente contraddistinguono tale notevole costellazione… ed il loro titolo fu per lungo tempo quello dei Tre Re di Orione… Esse puntano pressoché in linea diretta alla susseguente…Sirio (la quale) era resa nel tipo dello spirito di Cristo fra l'umanità. (Sirio) è preceduta dai Tre Re che anticipano la sua venuta (levata)…"

Kuhn quindi procede a dare una variante della popolare carola natalizia:

"I tre re d'Orione noi siamo,
che i doni traverso da lungi portiamo,
campi e fonti, steppe e monti,
seguendo la stella lassù…"

Oggidì, nel nostro moderno calendario, noi celebriamo il cambio del Nuovo Anno alla mezzanotte del 31 Dicembre. È una strana sincronicità che esattamente in quel tempo, per l'anno 1999 e 2000 la stella Sirio perviene alla sua culminazione al meridiano. Le autorità egizie avevano programmato di posizionare una pietra di cimasa dorata sulla sommità della Grande Piramide alla mezzanotte del 31 Dicembre 1999, a contrassegnare l'avvio del nuovo anno. L'idea era di avere un piramidione alto 4 metri, fatto di metallo leggero e ricoperto di fogli d'oro, calato in loco da un elicottero militare, e raggi laser riflessi sulla sua superficie durante un concerto tenuto dal musicista francese Jean-Michel Jarre. Tale evento, comunque, fu cancellato all'ultimo minuto, fatto dovuto alla pressione della stampa araba che rivendicava una connotazione "Massonica" nella pietra di cimasa sfolgorante vista sul biglietto da un dollaro USA. Le piene implicazioni di tale curioso affare sono discusse nel mio nuovo libro, Secret Chamber (Century Books, 1999) ed in un articolo intitolato "La Grande Piramide e i Framassoni" (HERA magazine Saggio 2 Febbraio 2000).

Tavola 13: impressione dell'artista (cortesia : Ano Cero © )

Avesse avuto luogo la cerimonia del piazzamento del piramidione, l'intero evento sarebbe stato una spettacolare "riunione" di Sirio e del suo simbolo a marcare il nuovo millennio. Per come è vista dalla facciata nord della Grande Piramide ed in allineamento con il suo asse Nord-Sud (i.e. lungo il meridiano), la stella Sirio apparirebbe librarsi al culmine della sommità della piramide precisamente alla mezzanotte del 31 Dicembre, come a propugnare che il suo principale simbolo, la pietra di cimasa dorata, è stato assente troppo a lungo. In molte tradizioni esoteriche la pietra di cimasa della Grande Piramide, e più specialmente il suo ritorno sulla sommità della Grande Piramide, segnalerà il ritorno del 'grande iniziato' che, secondo alcune profezie, tali come quelle di Edgar Cayce, significa il ritorno del Cristo. Molti hanno argomentato che il vero avvio del nuovo millennio è, di fatto, il 31 Dicembre 2000. Se così, allora le autorità Egiziane hanno ancora un'altra opportunità di compiere tale possente ed evocativa cerimonia. Quale miglior segnale dell'antica stella della 'divina rinascita' vista librarsi sul piramidione dorato in vetta alla Grande Piramide di Giza a simboleggiare l'avvio di una nuova era spirituale per l'Umanità.

Tavola 13: Sirio A e la sua "compagna" Sirio B (il piccolo punto a sinistra)

© Robert G. Bauval 2000

 

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